Con la crescita ormai costante del settore industriale, che viene investito giorno dopo giorno da innovazioni sempre più importanti, l’obiettivo principale per le aziende e le imprese sta nel cercare di essere all’altezza delle tante sfide che impone la modernità. Il miglioramento complessivo dell’intero processo produttivo non può prescindere da quello che deve necessariamente interessare ogni settore della filiera. Tra questi, il magazzino riveste ormai un’importanza sempre più marcata: nel corso degli ultimi decenni, infatti, la rilevanza del magazzino è diventata via via decisiva. Una gestione non adeguata, magari all’insegna del risparmio e della superficialità, rischia di causare problematiche più o meno serie all’intera catena di produzione, con conseguenze significative in termini di qualità, efficienza e affidabilità.
Nonostante negli ultimi tempi si registrino passi in avanti significativi, manca ancora molto affinchè ogni azienda arrivi a strutturare nel migliore dei modi la gestione del proprio magazzino. Un’operazione tutt’altro che semplice, dato che richiede competenza, organizzazione e controllo del bilancio. Tuttavia, il miglioramento della gestione del magazzino è un passaggio cruciale, che consente al marchio di emergere qualitativamente e in termini di fiducia con il customer. Ecco perchè diventa decisivo per ogni azienda riuscire a misurare la crescita del livello della gestione, in modo tale da “snellire” progressivamente il processo produttivo, evitando spese superflue, e capire eventuali problemi in determinati passaggi, comprendendo quali strumenti adottare per intervenire.
Per gestire correttamente un magazzino, solitamente si pone l’accento su quattro step ben precisi: i documenti di gestione, gli addetti al magazzino, la sicurezza e la logistica. Tuttavia, per comprendere adeguatamente l’andamento complessivo e intraprendere azioni strategiche volte al miglioramento, c’è bisogno di utilizzare uno strumento fondamentale come gli indici di magazzino. La problematica principale in termini di gestione è quella che riguarda il livello delle scorte: un aspetto che va seguito con la massima attenzione.
Le scorte, infatti, non devono mai essere eccessive o insufficienti. Nel primo caso, c’è il rischio concreto di materiali tenuti in magazzino per troppo tempo (e quindi non più utilizzabili) e un conseguente aumento delle spese a causa dei maggiorati costi di movimentazione, senza dimenticare il fatto che l’azienda viene così tagliata fuori dalla possibilità di utilizzare a proprio favore le variazioni dei prezzi di mercato. In caso di scorte carenti, invece, si verificano inevitabilmente ritardi nelle consegne o addirittura mancate vendite, sia per l’impossibilità di consegna del prodotto sia per la perdita di fiducia da parte del customer.
Per tenere sempre sotto controllo la cosiddetta velocità di “rigenerazione delle merci”, ovvero quante volte avviene il rinnovo del materiale in un determinato lasso di tempo, si utilizza come parametro l’indice di rotazione delle scorte, che tra tutti gli indici di gestione delle scorte è senz’altro quello più versatile e capace di servire differenti aree dell’azienda. Questo indice ci permette di capire, tramite una formula matematica, se la rigenerazione sta avvenendo con rapidità, senza sovradimensionamenti né sottodimensionamenti.
Per fare un esempio pratico, se un indice di rotazione annuale è pari a 3 significa che il materiale ruota tre volte in dodici mesi: questo vuol dire che dopo un primo carico a magazzino ed un successivo scarico, vi è un secondo ricevimento con conseguente scarico ed infine un terzo carico e scarico.
Per farla breve, se l’indice di rotazione risulta alto vuol dire che l’azienda sta agendo bene, sia in termini di rinnovo dello stock che per quanto riguarda i costi complessivi di gestione; al contrario, se l’indice di rotazione delle merci scivola verso il basso ci troviamo di fronte ai problemi tipici causati dalle scorte eccessive (obsolescenza e incapacità per l’azienda di gestire i ribassi dei prezzi di mercato).
L’indice di rotazione permette all’azienda di procedere a diversi utilizzi gestionali: dall’organizzazione dello stoccaggio, all’ottimizzazione dei trasferimenti tra i vari depositi, passando per la pianificazione (e l’ottimizzazione) degli spazi e la fondamentale previsione dei costi logistici. Uno strumento di importanza decisiva, quindi, ma è bene sottolineare un’ultima raccomandazione: è sempre meglio procedere al calcolo dell’indice di rotazione su base semestrale, e non annuale, per non correre il rischio di sviluppare dati distorti, che possano portare a delle scelte inadeguate o addirittura lesive per la gestione del magazzino.