Negli ultimi decenni la globalizzazione ha comportato cambiamenti sempre più marcati in ogni settore, in particolare in quello industriale, che ha vissuto e continua a vivere una serie di innovazioni. Anche il concetto di “magazzino” è cambiato radicalmente nel corso degli anni. Se all’incirca 30 anni fa poteva essere considerato come un fattore secondario, tanto da non badare troppo all’organizzazione dello stesso, oggigiorno non è più così, dato che in base al livello della catena di produzione all’interno del magazzino viene stabilita l’efficienza e la garanzia dell’intera azienda. Per farla breve, il magazzino è ormai diventato una struttura fondamentale per ogni impresa, che ha bisogno di una strategia molto avanzata in termini di logistica se vuole rispondere a dovere alle esigenze e alle sfide di questi tempi.
Tuttavia, garantirsi un magazzino e di conseguenza una logistica di alto livello è un’operazione tutt’altro che semplice. Tanto per cominciare è necessario dotarsi di personale molto qualificato, e non è detto che questi profili possano essere reperiti all’interno dell’azienda. Eppure sono assolutamente necessari, se si aspira a raggiungere il giusto livello qualitativo ponendo sempre uno sguardo molto attento al bilancio ed evitando di incappare in soluzioni inadeguate che possano mettere a rischio l’intera filiera. La funzionalità della logistica, come detto in precedenza, dipende direttamente da quanto i settori siano effettivamente in grado di interagire tra loro: serve quindi una struttura di prim’ordine, che regolamenti i flussi e migliori il processo produttivo senza perdere di vista i costi di gestione.
Ecco perchè è sempre più frequente l’affidamento a delle società esterne, possibilmente già dotate di una certa esperienza nel settore, che possano provvedere nel migliore dei modi alla selezione e alla formazione delle risorse necessarie. La soluzione cosiddetta “outsourcing” comporta degli evidenti vantaggi sia dal punto di vista economico che organizzativo. Tramite l’appalto ad una ditta esterna, infatti, l’azienda può migliorare l’intero processo produttivo, evitando intoppi ed errori, e al tempo stesso può concentrarsi su altri aspetti che riguardano la struttura interna del magazzino. In sostanza, oltre a garantirsi un servizio quasi certamente di altissimo livello, grazie all’outsourcing vengono anche ridotti i costi fissi aziendali: un dettaglio non da poco, specialmente in un’economia non esattamente florida.
Chiaramente il flusso logistico-produttivo è caratterizzato da una serie di passaggi, tutti di grande importanza: dall’assemblaggio dei materiali, all’imballaggio di protezione, passando per la gestione degli ordini, il confezionamento fino alla consegna del prodotto finito al cliente. Un procedimento che deve necessariamente dotarsi di un’adeguata pianificazione. Una società esterna, qualificata ed esperta, può garantire ad esempio che in fase di assemblaggio vengano utilizzate scatole movimentabili a mano. In caso contrario accadrebbe l’esatto contrario di ciò che l’outsourcing si pone come obiettivo principale: oltre alla manodopera, sarebbe indispensabile la presenza anche di un mezzo di movimentazione, azzerando di fatto i vantaggi.
Per quanto riguarda invece l’imballaggio, anche qui la società esterna è quella più indicata per provvedere all’unità di carico della fornitura migliore possibile. In tutte le fasi del processo di distribuzione, l’imballaggio riveste un ruolo decisivo. E’ di fondamentale importanza scegliere dei materiali non soltanto sulla base della loro economicità (si rischiano risultati deludenti, ndr) ma anche sulle caratteristiche di qualità e possibile riutilizzo. Un esempio sono gli “One Way Packaging”, delle casse in cartone facilmente riciclabili, o i classici contenitori RPC, utilizzati soprattutto per il trasporto di ortaggi e frutta e piuttosto apprezzati per la loro plastica di ottima qualità e – soprattutto – riutilizzabile. E’ grazie all’imballo che il prodotto può essere conservato adeguatamente e smaltito senza problemi dall’utente.
Infine il confezionamento, altro passaggio decisivo per l’intera catena di produzione. Anche in questo caso, l’unità deve essere sempre rispondente alle normative, non solo nazionali ma anche europee. In caso contrario si verificano inevitabilmente problemi, sia per quanto riguarda gli spazi all’interno del magazzino che quelli dei mezzi di trasporto. Una società esterna lungamente qualificata sa come affrontare anche questo passaggio, conformando le unità di confezionamento ai “pallet Euro”.
La struttura logistica è ormai imprescindibile, e un’azienda che ha un magazzino che necessita di manodopera qualificata fa bene a rivolgersi ad una ditta esterna per la selezione e la formazione del personale: una scelta che consente di riscontrare fin da subito un miglioramento complessivo del processo produttivo.